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nicholas hooper, coinvolgente incanto e suggestive melodie

Aggiornamento: 18 dic 2023

L'Inghilterra è conosciuta come la patria di numerosi talenti e nomi illustri provenienti da molteplici settori, tra questi il mondo della musica.

Nella composizione per il cinema e la televisione la terra anglosassone vanta una lista decisamente di tutto rispetto, il cui genio lascia un'indelebile impronta.


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Credo che nessuno possa obliare la profonda sensibilità artistica e talento del compositore Nicholas Hooper approfondendo, tra gli altri innumerevoli lavori di qualità, i suoi spartiti associati alla fortunata serie di film tratta dai romanzi scritti da J. K. Rowling, rispettivamente per "Harry Potter e l'Ordine della Fenice" e "Harry Potter e il principe mezzosangue"; altra conferma dell'enorme potenziale di questo paese essendo che quattro film della saga sono stati diretti da David Yates e che la fortunata serie di film é tratta dai romanzi scritti da Joanne Rowling, entrambi britannici.

La collaborazione tra Yates e Hooper nasce già da molto prima del viaggio intrapreso nel mondo della magia, difatti la loro forte sintonia porta il compositore Hooper a realizzare la colonna sonora di quasi tutti i film di Yates, tra cui "State of Play" e "The Girl in the Cafe", ottenendo così tre nomination ai BAFTA.

Il suo lavoro nel film per la TV di Yates "The Young Visiters" gli è valso una vittoria ai BAFTA e un Ivor Novello Award. Importanti documentari della BBC Natural History Unit sono sublimati dalle colonne sonore di questo straordinario compositore, amante sia della musica classica che folk. Si percepisce nel percorso di Hooper un forte legame alle radici, un'interezza ed una signorilità d'animo che non fanno però venir meno l'abilità di evadere attraverso le note e l'utilizzo di capacità feconde ed inventive.

Entrare nel mondo della composizione della patria inglese, ci obbliga per forza a non tralasciare i nomi più rilevanti del passato e del presente, consapevoli che possiamo rendere gloria in questo articolo solo attraverso alcuni di essi; a lasciare la loro firma e il loro "sentire" sono chiaramente in numero maggiore.

Arthur Bliss, direttore d'orchestra alla corte reale e nominato Sir dalla regina d'Inghilterra, è uno dei primi compositori ad essere ingaggiato a scrivere per il cinema e la colonna sonora per il film di fantascienza "Things To Come" del 1936 viene premiata come la più importante musica da film britannica mai scritta e la produzione più ambiziosa del cinema 'talkie' britannico; il lungometraggio è liberamente tratto dal romanzo di H. G. Wells, scrittore britannico tra i più popolari della sua epoca e ricordato come uno degli precursori di tale genere narrativo.

William Turner Walton, compositore, direttore d'orchestra e attore inglese viene nominato per il Premio Oscar scrivendo le musiche per "l'Enrico V", il primo dei tre film diretti da Laurence Olivier ispirati dal lavoro di William Shakespeare; successivamente impiega il suo genio per "Amleto", considerata una delle migliori trasposizioni cinematografiche della tragedia del XVII secolo; il lungometraggio viene infatti premiato agli Oscar con i riconoscimenti di Miglior film, Miglior attore, Miglior scenografia e Migliori costumi.

Ultimo adattamento cinematografico shakespeariano di Olivier a cui William Walton lavora è "Riccardo III".

Considerato uno dei padri della musica da film è sicuramente anche Stanley Myers, il cui nome ci porta subito alla mente capolavori del cinema internazionale come "Il cacciatore" con Robert De Niro, insignito di 9 candidature ai premi Oscar del 1979, vincendone 5 tra cui quello per il miglior film; il suo celebre brano musicale "Cavatina" è registrato da John Christopher Williams che lo esegue con la chitarra classica.

Passiamo poi a Richard Rodney Bennett autore di quasi cento colonne sonore tra cinema e televisione ed indimenticabili sono le sue musiche e collaborazioni con i registi John Schlesinger in "Billy il bugiardo" e "Via dalla pazza folla" e Joseph Losey in "L'inchiesta dell'ispettore Morgan", "Cerimonia segreta" e "Caccia sadica"; con il film "Assassinio sull'Orient Express" del 1974 è invece candidato al premio Oscar alla migliore colonna sonora.

Rullo di tamburi per John Barry Prendergast, noto anche per le colonne sonore di dodici film della serie James Bond 007; non potete inoltre non ricordare, la magnifica colonna sonora di "Balla coi Lupi"...un film spettacolare e commovente entrato nel cuore di tanti, vincitore di ben sette premi Oscar tra cui Miglior colonna sonora drammatica.

"Nata libera" nel 1967, "Il leone d'inverno" nel 1969 e "La mia Africa" nel 1986 sono i film per cui John Barry ritira gloriosamente ben altri tre Oscar.

Tra coloro che tuttora possono regalarci memorabili note, spiccano i nomi di Michael Nyman, Andrew Lloyd Webber, George Fenton, Patrick Doyle, Simon Boswell, David Arnold e Max Richter...ma è giusto anche citare importanti ed accreditate donne che attraverso la loro professionalità ed accuratezza musicale dimostrano altrettanta bravura, come Rachel Portman, Anne Dudley e Jocelyn Pook.

Sono le colonne sonore composte per i film di Peter Greenaway che permettono a Michael Nyman di raggiungere la notorietà, in particolare quelle per "L'ultima tempesta", "I misteri del giardino di Compton House", "Il cuoco, il ladro, suo marito e l'amante" e "Lo zoo di Venere".

I film "Lezioni di piano", "Gattaca - La porta dell'universo " e "Fine di una storia" contribuiscono a crescere la sua notorietà.

Se pensiamo a musical come Jesus Christ Superstar, Cats, Evita,The Phantom of the Opera e Sunset Boulevard, rappresentati tra l'altro in molteplici adattamenti cinematografici, impossibile non celebrare Andrew Lloyd Webber; nella sua carriera vanta ben 17 musical di grande successo.

Al nome di George Fenton possiamo associare le colonne sonore di film come "Gandhi" diretto da Richard Attenborough, che vinse 8 Oscar nel 1983 su 11 nomination, ma anche film come "Le relazioni pericolose", "La leggenda del re pescatore" e "The Zero Theorem - Tutto è vanità" entrambi diretti da Terry Gilliam; indimenticabili anche "Anna and the King" e "C'è posta per te" tra le numerose colonne sonore realizzate dal compositore.

È il turno di Simon Boswell le cui collaborazioni portano il nome di Michael Hoffman, Danny Boyle, Dario Argento, Alejandro Jodorowsky e Clive Barker; tra le colonne sonore del film "Phenomena" vi è l'inquietante "The Maggots", scritta proprio da Boswell e la sua prima importante colonna sonora. L'inizio carriera nel cinema lo vede il successivo anno sempre in una produzione di Dario Argento, "Dèmoni 2... L'incubo ritorna".

Atmosfere tetre e paurose non vengono meno nel curriculum di questo prolifico musicista, che ha al suo attivo ben oltre un’ottantina di soundtracks per il cinema e la televisione, con una capacità di spaziare anche tra più generi e progetti molto diversi tra loro facendo così di lui un compositore "trasversale".

"Independence Day", "Stargate", "Godzilla" sono annoverati tra i film fantascientifici e di azione più apprezzati e qui entra in gioco il nome di David Arnold, le cui note fanno inoltre da sottofondo a svariati film di James Bond realizzati tra gli anni 1990 e 2000; il suo nome è associato anche alla colonna sonora della serie televisiva di grande successo "Sherlock", con cui vince l'Emmy Award.

Max Richter ha contribuito alla colonna sonora dei film "Shutter Island" di Martin Scorsese ed "Arrival" di Denis Villeneuve, ai più recenti "Maria regina di Scozia" e "Ad Astra" ma è noto soprattutto per aver composto la colonna sonora delle serie TV HBO "L'amica geniale" e "Taboo".

È stata la prima donna a vincere l’Oscar per la miglior colonna sonora, grazie al film "Emma" e parliamo della compositrice britannica Rachel Portman che possiamo ben distinguere in film come "Chocolat", "Le regole della casa del sidro" e "Oliver Twist" di Roman Polańsky; le sua collega Anne Dudley è invece la seconda donna ad aver vinto un Premio Oscar alla migliore colonna sonora nel 1998 con il film "Full Monty - Squattrinati organizzati".

L'anno successivo "American History X", con l'immenso Edward Norton come protagonista, è accompagnato dalle note della Dudley.

Jocelyn Pook è invece decisamente riconoscibile, con le sue composizioni, nella colonna sonora del film di Stanley Kubrick "Eyes Wide Shut", al quale ha contribuito con i pezzi attinenti alla sequenza del ballo in maschera e che gli ha garantito notorietà internazionale.

Arriviamo a Patrick Doyle, di cui menziono "Thor" e "L'alba del pianeta delle scimmie", che tra i suoi lavori realizza la colonna sonora di "Harry Potter e il calice di fuoco", lasciando poi il testimone a Nicholas Hooper.


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Ph: Christie Goodwin - Royal Albert Hall
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Ph: Christie Goodwin - Royal Albert Hall

Gli Abbey Road Studios sono gli studi leggendari di registrazione in cui colonne sonore di film come la trilogia di Guerre stellari di George Lucas, la trilogia del Signore degli Anelli hanno preso vita ed è proprio in questi studi che Nicholas Hooper ha condotto The Chamber Orchestra of London, per la registrazione delle colonne sonore del quinto e sesto film della saga di Harry Potter.

Attraverso il suo stile ed il suo sentire, Hooper affronta una maturità differente anche dei personaggi stessi, che si avviano all'età adulta e chi può dimenticare in Harry Potter e il principe mezzosangue, Albus Silente sulla Torre di Astronomia che si rivolge a Potter dicendo: "Oh Harry! Devi rasarti amico mio ...Sai a volte io dimentico quanto sei cresciuto, a volte vedo ancora il bambino dell'armadio delle scope...Perdona la mia svenevolezza Harry...sono un vecchio..." Di li a non molto, dopo aver accompagnato Silente alla caverna, non tarda il momento della morte del preside della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts e le parole suonano come quelle di un padre verso un figlio, un padre che sapeva che se ne sarebbe comunque andato. Qui a sublimare il momento più triste e una perdita incolmabile il brano “L’addio di Silente” di Hooper, superbo e talmente toccante da strapparti il cuore ogni volta che lo si ascolta...lo stesso che sentiamo in "Severus and Lily"incluso dal compositore Alexandre Desplat, quando Harry esamina i ricordi di Severus Piton nel pensatoio.

Ammirevole per Hooper l'aver affrontato una fase di transizione così importante e prendendosi anche la responsabilità del lavoro di due compositori nei precedenti film della saga, mantenendo comunque sia la sua impronta.

Hogwarts, istituto scolastico immaginario, ha sede in Scozia, in un grande castello immerso nelle montagne che gli studenti raggiungono prendendo il treno Espresso di Hogwarts dal binario 9 ¾ della stazione di King's Cross a Londra.

Credo che Hooper sia in verità quello più vicino ad aver compreso le sfumature di una patria che gli appartiene, d'altronde il mondo creato dalla Rowling è ispirato alla tradizione e al folklore di molti paesi, in modo particolare al folklore britannico; è principalmente l'unione tra esoterismo irlandese, britannico, mitologia norrena ma anche greco-romana.

Indiscutibile la bravura di John Williams, anche se in certi casi il percorso di un compositore e le sue inclinazioni musicali possono dare un contributo differente, come credo che Hooper sia riuscito a donare.

La musica folk è una componente che non lo abbandona e che lo richiama alle sue origini, riabbracciando così attraverso brani tradizionali irlandesi, inglesi e dell'Europa orientale quelle stesse radici.

Ora è giunto il momento di rivelare le zone ancora in ombra e inesplorate, dove un incantesimo Lumos potrebbe esserci utile permettendoci di vedere oltre i magici spartiti, i racconti, le poesie ed i romanzi di uno dei compositori più importanti d'Europa le cui note hanno viaggiato e ci hanno fatto viaggiare e che sovente è accompagnato dalle incantevoli melodie di sua moglie Judith Henderson (Hooper) violinista e musicoterapista, sua partner di vita e di musica...due anime di cui certamente si percepisce la profonda interiorità; ad osservarli mentre suonano sembrano proprio due personaggi del mondo magico.


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Ph: Alexis Knight

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Nicholas Hooper è un compositore, musicista e autore inglese.

Nato a Londra, fin da piccolissimo viene a contatto con la musica e la scrittura grazie all'influenza dei suoi genitori.

Inizia a lavorare come musicista all'età di sedici anni eseguendo sia musica classica che folk, alla chitarra.

Studia composizione e chitarra al Royal College of Music, vincendo sia il Guitar Prize che il Cobbett Prize.

Dopo la laurea, Hooper scrive musica sia per gli studenti del Contemporary Dance Theatre che per i giovani artisti del Ballet Rambert.

La prima occasione di comporre per la televisione avviene nel 1988, quando la Central Independent Television, ora conosciuta come ITV Central, lo contatta per discutere la realizzazione di un documentario.

Lavora successivamente ad una rosa di progetti decisamente considerevole, dai cortometraggi ai documentari televisivi, tra cui "The Time Traveller" (1993) del veterano scrittore di viaggi Norman Lewis.

Durante questi anni stabilisce un rapporto di lavoro con il regista David Yates ("Good Looks", 1992), con il quale continua a collaborare a numerosi progetti nel corso della sua carriera.

"Land of the Tiger", un documentario sulla natura in sei parti per la BBC, ottiene ampi consensi dalla critica, portando il maestro a vincere l'ambito Golden Panda Award al Wildscreen nel 1998.

Un anno dopo, diventa il primo compositore a vincere il premio consecutivamente, ricevendo nomination per non meno di tre punteggi separati solo nella rosa dei candidati di quell'anno.

Seguita a comporre le colonne sonore di diversi importanti documentari della BBC Natural History Unit, tra cui "Elephants of the Sand River" della serie BBC Natural World (1999), "Andes to Amazon" (2000) e "The Future is Wild"(2003).

Nel 2000, inizia a lavorare con David Yates in serie televisive, realizzando le colonne sonore di quasi tutti i film di David, tra cui "State of Play" (2003) e "The Girl in the Cafe" (2005), ottenendo tre nomination ai BAFTA grazie alla loro collaborazione.

Il suo lavoro nel film televisivo di Yates "The Young Visiters" (2003) gli viale una vittoria ai BAFTA e un Ivor Novello Award.

Compone la colonna sonora di "Harry Potter e l'Ordine della Fenice" (2007) quando a David Yates viene affidato l'incarico di dirigere il film; riscuote un successo incredibile e vende oltre un milione di copie in tutto il mondo.

Nuovamente cooperano assieme su "Harry Potter e il Principe Mezzosangue" (2009), per il quale Hooper riceve, tra gli altri riconoscimenti, il premio Richard Attenborough Classic FM e viene nominato per un Grammy .

L'album della colonna sonora ha debuttato negli Stati Uniti al numero 29 della Billboard 200, diventando all'epoca l'album di maggior successo della serie.

Rimane uno degli album con colonne sonore più popolari della serie, secondo solo a quello dell'ultimo capitolo.

Affianca anche altri registi realizzando le colonne sonore di "My Family and Other Animals" (2005) e "Prime Suspect: The Final Act"(2006), quest'ultimo dei quali gli conferisce un altro BAFTA.

Realizza le colonne sonore di due film per Disney Nature ( "African Cats" , 2011 e "Chimpanzee", 2012) e una serie di film e fiction televisive, tra cui "Enid" (2009, con Helena Bonham-Carter nel ruolo dell'autrice Enid Blyton), "Mo" (2010, con Julie Walters nel ruolo del deputato laburista Mo Mowlem), "Birdsong" (2012, con Eddie Redmayne), "The Escape Artist" (2013, con David Tennant) e "Winter Thaw" (2016, con John Rhys-Davies ).

Nel 2015, viene invitato a comporre la musica per una produzione speciale della bellissima poesia di WB Yeats, "The Song of Wandering Aengus", letta nientemeno che da Michael Gambon (Silente nella Saga di Harry Potter).

Per i Giochi Paralimpici di Rio nel 2016 compone "Spirit of Athene", che accompagna Sophie Christiansen e il suo incredibile cavallo mentre stupiscono i giudici in una performance attentamente coreografata che le è valsa l'ennesima medaglia d'oro da aggiungere alla sua impressionante collezione.

Collabora nel 2001 con la violinista Judith Henderson (ora sua moglie), e insieme si esibiscono regolarmente in festival popolari e in sale da concerto.

Nel 2018, Henderson:Hooper pubblicano un album intitolato "Pete's Trees", di brani in gran parte scritti da sé in vari idiomi popolari tradizionali; l'album segna la storia della loro collaborazione sia come musicisti che come coppia sposata.

Tornato alle sue radici attualmente lavora su un cospicuo numero di progetti e con musicisti di talento; unite le forze con la cantante e bassista Susanna Starling, formano "The Boot Band".

Nel 2017, il maestro inizia a suonare in concerto con il leggendario chitarrista Gordon Giltrap.

Nel giugno 2018 è ripubblicato da Angel Air Records, l'album per chitarra solista di brani tradizionali irlandesi, "6 Strings".

Il suo modo di suonare la chitarra solista e la sua collaborazione con il cantante irlandese Mick Henry e il poeta irlandese Bernard O'Donoghue possono essere visti su YouTube.

Dal 2013 scrive anche libri e ha autopubblicato: Above the Void – un romanzo; tre romanzi polizieschi: The Occasional Gardener, The Mirror in the Ice Cream Parlour e The Wisdom of Old Oak; e un libro per bambini Bird Being, che è anche un audiolibro. Nel 2002 la Wymer Publishing pubblica Scattered Chapters, un libro di racconti ispirati all'album musicale omonimo di Gordon Giltrap e Paul Ward.

Il Maestro sta ora lavorando a una serie innovativa di poesie e riflessioni, ognuna accompagnata da un proprio brano musicale. La serie si chiama Dawnings e sarà presto rilasciata su varie piattaforme multimediali.

Maestro Hooper, lei ha dedicato una vita intera alla musica fin da giovanissimo e l'amore per quella classica e folk le hanno permesso di poter fare esperienze differenti, che spaziano da progetti indipendenti fino a lavori eseguiti per importanti serie televisive, documentari e film...

Nella sua esperienza decisamente ricca e prolifica, quali sono stati i momenti più importanti e di conseguenza anche le composizioni che hanno segnato maggiormente i suoi ricordi e la sua formazione?


Nicholas Hooper - All'età di due anni sviluppai una passione per il Don Giovanni di Mozart e chiesi ripetutamente a mia madre di riprodurre i dischi. Da lì imparai ad amare la Carmen di Bizet, ma dovetti nascondermi dietro il divano durante lo spaventoso "Ace of Spades". Questi sono i primi ricordi che integrai da ciò che mia madre mi disse in seguito ed indicarono un fascino per il lato più oscuro della musica.

Da parte mia, il primo amore nel creare i miei suoni fu suonare l'interno del nostro pianoforte verticale, godendomi le risonanze prodotte nel premere il pedale Sustain e accarezzando le corde con le dita. Crebbi con l'evoluzione della musica popolare, ed i Beatles e Bob Dylan ebbero il maggiore impatto su di me.

Ma fu quando andai a una scuola di musica locale all'età di diciassette anni che sentii il brano musicale più influente della mia vita: il direttore della musica mi fece sedere con un grammofono ai lati della testa, mi porse uno spartito musicale e mise su il disco de "La sagra della primavera di Stravinskij". Fu elettrizzante ed un'esperienza completa di immagini, storia, suono che, curiosamente, accese la scintilla di un'idea di come la musica da film potesse relazionarsi a questo tipo di colonna sonora visiva.


Ha studiato con il grande chitarrista John Christopher Williams e siete entrambi provenienti dal Royal College of Music a Londra; Williams ha conosciuto il successo mondiale grazie alla sua registrazione della Cavatina di Stanley Myers, usato come brano musicale per il film "Il cacciatore", premiato con l'Oscar. L'amore per la chitarra come è nato?


Nicholas Hooper - Quando avevo nove anni, i miei genitori ci portarono in vacanza in un piccolo villaggio di pescatori in Spagna. A quel tempo la costa della Spagna era in gran parte incontaminata e proprio durante il viaggio, lungo la strada, incrociammo un night club ed è stato lì che sentii la chitarra flamenca per la prima volta. Ero sbalordito dal fatto che un musicista potesse fare musica così complessa, da un solo strumento con solo sei corde. Chiesi una chitarra per il mio decimo compleanno, ma quando arrivò mi riuscì troppo difficile suonarla e la vendetti a mia sorella. Fu solo più tardi nella mia adolescenza che mi resi conto del vantaggio sociale di poter suonare la chitarra, così la riacquistai ed imparai canzoni come "The House of the Rising Sun". Ciò si evolse nel suonare il blues, fino a quando mio padre mi suggerì di prendere lezioni "adeguate" e mi recai da un chitarrista chiamato Charles Gregory che mi fece conoscere il modo di suonare di Segovia e, ovviamente, John Williams. Ne fui catturato e feci pratica per ore ogni giorno.



Il programma Live Music Now l'ha vista come chitarrista per quattro anni a suonare nelle carceri, negli ospedali, nelle scuole, in case di cura e contesti comunitari in tutto il Regno Unito. Il cinema, come la televisione sono ulteriori mezzi attraverso il quale si comunica alle persone, ma credo che per un musicista rimanga sempre impagabile il contatto umano, il contatto con il pubblico e con l'energia che esso emana. La musica non è "decorativa" come spesso si fa l'errore di pensare quando la si associa alla tv o al cinema, ma nobilita ed eleva le coscienze permettendo di migliorare la qualità della vita di chi l'ascolta; se sostiene, rafforza ed aiuta ancora meglio. Immagino che per lei sia importante l'utilizzo che se ne fa piuttosto che la perfezione fine a se stessa...mi dica di più...


Nicholas Hooper - La connessione tra musica e pubblico mi è sempre sembrata magica. Quando ci si esibisce in case di riposo, scuole o carceri, o in contesti più normali, l'atteggiamento del pubblico è essenziale per donare una buona performance. A volte pezzi che suonai, ebbero una connessione speciale con un membro del pubblico. E c'è sempre quella meravigliosa tranquillità quando sai che stai comunicando con le persone in un modo che non potrà mai essere ripetuto. Curiosamente, poiché non c'è interazione diretta, un altro modo inaspettato in cui la mia musica cambiò la vita delle persone è stato attraverso Harry Potter: ricevo molte e-mail che dicono come la mia musica sostenne le persone nel superare le difficoltà. "L'addio di Silente" sembra essere in cima alla lista.


Lei e sua moglie Judith Henderson suonate da tempo in un duo folk di violino e chitarra - Henderson:Hooper; suonate anche in un trio folk, The Boot Band, eseguendo cover, canzoni folk, brani tradizionali inglesi e dell'Europa orientale.

Si percepisce un legame profondo con la vostra terra ma soprattutto con quella parte più libera da costrizioni e rigidità tecniche. Questo ha contribuito a richiamarla alle sue radici?


Nicholas Hooper - Si. Dopo aver lavorato al cinema per oltre vent'anni, avertii il bisogno di suonare musica che provenisse dalle tradizioni che mi circondavano ed iniziai a scrivere brevi melodie per Judith in uno stile folk, in senso lato, prendendo spunto dalle tradizioni di Scozia, Irlanda, Inghilterra e anche dell'Europa orientale. Ho sempre amato la musica folk e nella mia adolescenza fui chitarrista residente in un folk club locale. Quindi direi che segnò sicuramente un ritorno a una parte delle mie radici musicali che mi lasciai alle spalle, quando mi sono immerso nella professionalità tecnica della musica da film. Di conseguenza ora penso in modo diverso e amo il modo in cui molti compositori di film, richiamano altre tradizioni e la sensazione grintosa della musica tradizionale.


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The Boot Band : Susanna Starling, Nick Hooper and Judith Henderson.

Il suo romanzo "Above the Void" è uno splendido esempio di sensibilità e di volontà di comunicare un messaggio, un'esplorazione di come ci si potrebbe sentire ad essere qualcuno che si trova in una situazione simile alla vostra; vostra figlia Rose, è nata con una parte del cervello che controlla il movimento sottosviluppata e quindi ha difficoltà sia a camminare che a parlare.

Lei ha anche scritto e registrato un pezzo per chitarra ispirato a questo suo romanzo d'esordio e sua moglie ha lavorato come musicoterapeuta, aiutando sia bambini che adulti con problemi emotivi, difficoltà di apprendimento e fisiche. L'importanza della musica in queste circostanze credo che sia assoluta...Molti danno per scontato troppi doni, forse perché nel momento in cui li abbiamo è come se fosse implicito il diritto di possederli, ma il dovere è in primis quello di aiutare e sostenere chi non ha avuto le stesse fortune...anche se io penso che siano molto più utili le persone con difficoltà e scogli da superare, alle persone con un'apparente normale quotidianità. La forza ritengo si percepisca anche attraverso la vostra arte con la quale l'amate in modo puro...quello che vi lega è una dignità ed una sensibilità degne di nota. Le andrebbe di dirmi qualcosa in più del suo sentire a proposito di ciò?

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Nicholas Hooper - Penso che tu l'abbia già espresso molto bene. Cercare di capire come ci si sente a non essere in grado di fare facilmente le cose che la maggior parte delle persone dà per scontate è così importante se hai intenzione di aiutare qualcuno vicino a te che sta vivendo questo. La nostra esperienza personale, con nostra figlia, ci ha fatto capire quale privilegio sia poter parlare, camminare e muoversi facilmente, e quanto possa essere difficile acquisire queste abilità quando c'è un ostacolo neurologico sulla strada - ciò è qualcosa che la maggior parte delle persone non pensa mai.

"Above the Void" è stato il mio primo romanzo pubblicato e sono orgoglioso di quell'aspetto che pone il lettore nella testa del malato.


So che prima ancora di comporre per i due film della saga di Harry Potter, lei era già un fan, che le sarebbe piaciuto aver l'opportunità di lavorarci attraverso la sua musica e che per "legge di attrazione" si è trovato chiamato a far parte di questo mondo così straordinario, che ha lasciato con occhi sognanti un considerevole numero di appassionati.

Ricordo ancora quando terminò la saga, che le persone già nostalgiche e malinconiche si sentivano quasi perse...Il cinema ha la potenzialità di crescere assieme all'essere umano, spesso ci aiuta ad affrontare la vita; un messaggio se ben finalizzato può decisamente essere d'aiuto. Il fantasy, più nello specifico, ha la capacità di insegnare utilizzando metafore, simboli e allegorie.

Qual è stato il suo impatto verso la sceneggiatura e come ha vissuto il suo ingresso in questa avventura?

Tra tutti i brani composti per i due film della saga di Harry Potter, ve ne sono alcuni in particolare che ritiene migliori di altri e se si, a quali è particolarmente affezionato?


Nicholas Hooper - Non saprei dirti se ebbi un impatto sulla sceneggiatura in senso stretto: il lavoro sulla sceneggiatura fu svolto tra lo scrittore, il regista e i produttori. Lo scopo della mia musica fu quello di supportare la storia in ogni modo possibile.

Se intendi in che modo la mia musica abbia influenzato la percezione del copione da parte del pubblico, allora spero che lo abbia fatto aumentando le emozioni e colorando sottilmente il modo in cui il pubblico vivrà il film.

Questo mi porta alla seconda parte della tua domanda: quando Harry fu posseduto da Voldemort verso la fine de "L'Ordine della Fenice" e Harry lo scacciò con amore - il pezzo si chiama "Possessione" - fu uno dei momenti più appaganti della mia carriera di autore di film. Ricordo che lo diressi durante la sessione di registrazione, e la sensazione che si diffuse attraverso l'orchestra, fu come cercare delicatamente di tenere il coperchio su qualcosa che ribolliva, così che quando arrivò il momento e lasciai il coperchio, la musica ebbe il suo pieno effetto.

L'altro pezzo che mi viene in mente è "L'addio di Silente". Ci vollero anni per arrivare a questo e sia David Yates che David Heyman mi chiesero di scavare più a fondo. Alla fine la risposta fu una semplice linea di basso discendente con musica che si sviluppò e si espanse fino alla sconfitta del Marchio Oscuro, un'altra espulsione di Voldemort. So che questo pezzo colpì molti e sono così grato di essere stato in grado di scrivere qualcosa che aiutò le persone.

Ci sono molti altri pezzi che potrei menzionare: i pezzi d'azione: "Fuochi d'artificio" e "La vittoria di Ron", i segnali magici: "L'esercito di Silente" e "Morti viventi". Ma c'è un pezzo che non entrò mai nel film: "In Noctem", una canzone con parole scritte da Steve Clunes che sarebbe dovuta essere cantata dal coro della scuola poco prima della morte di Silente.

La sequenza fu tolta dal film per accelerare l'azione, ma il DNA di quella musica rimase in tutto il Principe Mezzosangue ed apparve nella maggior parte delle sequenze tra Silente e Harry, in particolare "Viaggio nella caverna". La melodia di "Carry my soul..." da "In Noctem" è suonata dal violoncello all'inizio di "L'addio di Silente". Niente fu sprecato in questo film!



"Harry Potter e l'Ordine della Fenice" e "Harry Potter e il principe mezzosangue": credo che lei abbia dimostrato rispetto e competenza nei confronti dei precedenti film e composizioni, trovandosi proprio nella fase di transizione più importante, anche per quanto riguarda la storia stessa...Nei film da lei musicalmente condotti, abbiamo la perdita di due figure estremamente importanti e di riferimento per Harry Potter...ovvero Sirius Black e Albus Silente anche se poi scopriremo il vero personaggio che lo proteggeva da sempre, ovvero Severus Piton. Lei ha composto per entrambi i momenti i brani "La Morte di Sirius"e “L’addio di Silente”; non manco di dirle che “L’addio di Silente” credo che sia uno dei più bei pezzi se non il più bello dell'intera saga...che ogni qualvolta lo ascolto mi fa commuovere. Vorrei sapere di più da lei...Quando si è trovato in fase di scrittura e registrazione come ha affrontato questi due brani, entrambi determinanti? Da cosa si è lasciato ispirare e trasportare per strutturarli?


Nicholas Hooper - "La Morte di Sirius" fu difficile da interpretare nel modo giusto. Alla fine decidemmo che l'understatement fosse la chiave, lasciando che il dolore si mostrasse negli occhi di Harry. Di conseguenza il brano "Possessione" che accade dopo, che ho citato sopra, ebbe un impatto decisamente maggiore. Ho già spiegato come è nato "L'addio di Silente", ma se ci pensi, entrambi i grandi pezzi emotivi arrivano dopo la morte dei cari di Harry, dopo che Harry ha cercato di vendicarsi e ha mostrato la sua rabbia, non in quel momento.


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Ph: Christie Goodwin - Royal Albert Hall

Non solo un amante del fantasy ma anche della narrativa poliziesca in generale, tanto da aver già pubblicato due libri di una serie sull'ispettore Arnold Rackham, da lei creato.

Anche nella sua biografia afferma che "scriveva musica per le storie di altre persone e che era giunto il momento di scrivere la sua." Il regista David Yates si è trovato di fronte al genere fantasy venendo da un percorso fatto di thriller, crime e dramma. Crede che l'aver collaborato per molto tempo con lui, abbia in qualche modo influenzato le sue scelte stilistiche nella scrittura?

Essendo che la scrittura, come la composizione, richiede molta dedizione e cura mi racconti come si è addentrato, quale tipo di appagamento differente le regala rispetto alla musica e come entrambe le cose si intreccino.


Nicholas Hooper - Per me, scrivere musica per film ha sempre riguardato la storia; la storia decide la struttura della musica, determina la lunghezza di ogni battuta e stabilisce i temi e il tono di ogni brano musicale scritto per essa. Quindi, quando assunsi il compito di comporre musica per un film, il primo passo fu sempre leggere la sceneggiatura. Se non mi piaceva la sceneggiatura, non accettavo il lavoro.

Vale la pena dire qui che mia madre - Muriel Hooper - fu una scrittrice di libri per bambini e quando crebbi, fui influenzato da lei e dal background letterario che mi trasmise, quanto lo fui da mio padre e dal suo amore per la musica.

Ci fu un momento, nella lotta per trovare la mia migliore colonna sonora di sempre, quando composi per Il Principe Mezzosangue che mi dissi: "Perché non scrivo le mie storie?"

Ad essere onesti, l'influenza di scrivere parole piuttosto che la musica non venne dal mio amico e partner creativo, David Yates, e dal lavoro che facemmo insieme, ma dal mio background che è sempre stato fondato su libri e storie.

Da bambino fui probabilmente dislessico e trovai la scrittura eccessivamente difficile, quindi quando si presentò la possibilità di intraprendere la strada musicale verso la creatività la colsi al volo. Ottenni un posto al Royal College of Music con solo due O'level a mio nome - fui senza speranza agli esami - ma da lì la mia carriera musicale decollò; per tutto il tempo lessi libri tanto quanto ascoltai musica. Poi, dopo che composi la colonna sonora dei due film di Potter, ebbi il tempo di provare a scrivere come una parte di me desiderò sempre fare. Dopo alcuni esperimenti scoprì che scrivere su un computer con tutte le capacità di correzione e modifica che mi dette, mi permise di scrivere la mia prima storia, poi il mio primo libro! Ricordo che piansi di pura gioia mentre scrissi l'ultima frase! Elaborare la struttura di un intero romanzo mi donò qualcosa che la musica non fece. Ma c'era ancora molta strada da fare - c'è ancora. Comporre musica proviene da qualche parte dentro di me che ebbe notevolmente pratica e risorse - molto di ciò che arriva è già quasi completamente formato. Con le parole scritte c'è sempre di più che si può fare, la mia esperienza è sicuramente minore e trovo più difficile valutare se qualcosa è completa o meno. Le parole sono sfuggenti e possono avere significati differenti per persone altrettanto differenti. Sono ancora all'inizio di questo viaggio, ma ne sto ricavando moltissimo dopo dieci anni di connessione.

Al momento, ogni mattina prima di colazione, scrivo brevi riflessioni o poesie e improvvisando (e registrando) un breve brano musicale per accompagnarli. Un inizio di giornata molto soddisfacente!


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Lei ha dato vita a composizioni per documentari della BBC Natural History Unit, per la Disneynature e quindi è vivido il rapporto con gli animali e la natura.

Per accompagnare le immagini della bellezza terrestre che ci circonda e della quale spesso l'uomo non ha il giusto rispetto, serve un viaggio introspettivo ed una capacità ricettiva tali da ricordare che nasciamo su un pianeta di cui non siamo padroni di nulla, se non di noi stessi. Che tipo di lavoro è richiesto quando si tratta di seguire ed affiancare il genere documentaristico? Ha intrapreso viaggi che le hanno permesso di ricavare le giuste ispirazioni?


Nicholas Hooper - Sono sempre stato affascinato dalla natura. Scrivere musica per film sull'argomento fu la cosa più naturale per me. Il volo impennato di un uccello e la sensazione di libertà che mi dette, ebbero la necessità di un'espressione musicale.

Lavorai in Natural History per oltre dieci anni, scrivendo colonne sonore per numerosi film. Ebbi la possibilità di viaggiare in India per ricercare la musica e sperimentare in prima persona la fauna selvatica che condusse alla mia colonna sonora per la serie della BBC "Land of The Tiger" ed andai in Sud America per trarre ispirazione per "Andes to Amazon" della BBC. Tutte esperienze che cambiano la vita e la musica. E ora mi piace il canto degli uccelli, queste piccole creature creative che mi donano musica da un'altra sfera.


Che rapporto ha con l'Italia? Le piace la musica, il cinema e l'arte del nostro paese?


Nicholas Hooper - "I Vespri" di Monteverdi ebbero un grande impatto su di me quando studiavo musica. Possiede un'architettura così forte: l'apertura appare come un enorme pilastro sonoro che genera l'ingresso di un grande edificio, dove si possono sentire i vespri.

Visitai l'Italia e amai il suo stile di vita così differente dal nostro. C'è una libertà lì. Spero in futuro di poter visitare un amico di mia moglie, Simone, che vive a Volterra, una città etrusca. Sembra un posto meraviglioso.

Inoltre, cosa interessante, mia moglie Judith ha un legame con l'Italia che risale alle generazioni precedenti. Sua madre studiò e insegnò italiano all'Università di Edimburgo e successivamente in una scuola femminile; la nonna di Judith si laureò in italiano più tardi nella vita e accolse giovani donne italiane nella casa di famiglia per vivere con loro per lunghi periodi di tempo, e alcune di quelle amicizie durarono per tutta la vita. Judith visitò la Toscana con la sua famiglia diverse volte da bambina e nell'autunno del 1989 venne a studiare italiano presso il Centro di Cultura per Stranieri dell'Università di Firenze. Durante quel periodo studiò arte rinascimentale italiana al British Institute di Firenze. Quindi l'Italia fu un filo conduttore della sua vita a cui sono felice di agganciarmi.


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Il potere della scrittura sia essa musicale o letteraria è un vivido messaggio che affiora dalle parole del Maestro Hooper, a ricordarci come queste due arti siano in egual modo importanti anche se con finalità differenti; lo stesso Word & Note che identifica il sito ed i progetti di Nicholas e Judith Hooper, ne è una chiara dimostrazione.

Le note nella musica e le parole nella scrittura, hanno comunque il compito di trasmettere delle emozioni, di stimolare i nostri sensi affinché avvengano interpretazioni diverse a seconda della persona che le interiorizza.

Secondo il Maestro è la storia a decidere la struttura della musica e ne sono perfettamente d'accordo; ecco perché non manco di ricordare l'importanza di una sceneggiatura di spessore, per garantire la riuscita di conseguenza della massima espressione musicale e quindi, di un impatto cinematografico memorabile.

"Quando assunsi il compito di comporre musica per un film, il primo passo fu sempre leggere la sceneggiatura. Se non mi piaceva la sceneggiatura, non accettavo il lavoro."

Questo è un'aspetto inscindibile per un musicista, invitato a rafforzare ogni stato d'animo, emozione, sensazione che i personaggi sono chiamati ad interpretare...quel prolungamento che più volte ho citato nell'affrontare la composizione per film; la musica si lega alle parole, si lega alle espressioni, si lega ai movimenti, si lega anche ai silenzi. Compagna fedele della sceneggiatura, la sostiene e la traduce in note concedendoci di vivere un'esperienza amplificata e profonda.

La sensibilità ed il tocco del musicista credo che come in qualsiasi altra forma d'arte facciano la differenza; se il dialogo prepara le nostre emozioni, la musica non fa altro che farle uscire allo scoperto...ecco perché mentre ascoltiamo delle belle parole accompagnate da una musica che ne attiva la potenza espressiva, possiamo sentirci emotivamente euforici, oppure indignati, tristi, angosciati, rassicurati, appagati...le emozioni sono tante quanti i messaggi differenti captati da ogni singola persona.

Questa è la bellezza del cinema e credo che il Maestro Hooper attraverso i suoi innumerevoli lavori, tra cui quello svolto per la saga di Harry Potter, abbia confermato con finezza e delicatezza d'animo che la musica è una vera e propria medicina per lo spirito ed il corpo...un aiuto per l'umanità.

Il ritorno alle radici del Maestro sottolinea ancor più la sua sensibilità verso gli aspetti della vita inestimabili: appartenenza, libertà creativa, tradizioni, famiglia...l'autenticità che spesso si smarrisce nel caos della routine e del vivere più sfrenato.

Lavorando con diversi musicisti di talento a numerosi progetti, Hooper ha iniziato a suonare in concerto con il chitarrista Gordon Giltrap che, nel corso degli anni, ha lavorato con una rosa eccezionalmente ampia di artisti, da musicisti rock come Brian May, Rick Wakeman e Midge Ure al virtuoso del jazz Martin Taylor, al chitarrista classico Raymond Burley e alla London Symphony Orchestra.

Nel 2000 Gordon è invitato a diventare un membro del Grand Order of Water Rats.

Per chi no lo sapesse, il GOWR è il più antico ente di beneficenza del mondo dello spettacolo nel Regno Unito e annovera tra i suoi membri Brian May (Queen), John Lodge (Moody Blues), Rick Wakeman, Joe Brown e Nico McBrain il batterista degli Iron Maiden.

I Water Rats del passato includono Charlie Chaplin, Sir John Mills, Tommy Cooper e molti altri.

Nominato membro dell'Ordine dell'Impero Britannico (MBE) nel New Year Honours 2019, "per i servizi alla musica e alla beneficenza", Gordon Giltrap conferma un animo similare al grande Hooper: persone che dedicano ed hanno dedicato la vita alla musica ricordandosi sempre di aiutare e sostenere chi li circonda.

Scattered Chapters è un progetto multimediale dinamico creato durante il lockdown che vede Hooper e Giltrap collaborare in un mix di scrittura, musica ed arte: album di Gordon Giltrap e Paul Ward , insieme a un libro che contiene racconti scritti dal pluripremiato Hooper e dettagli sulle singole opere d'arte di alcuni degli artisti più interessanti che lavorano oggi nel Regno Unito; si possono leggere pensieri sulla vita e sulla morte, storie d'amore e riflessioni mistiche.


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Ph: Claire Emma Brookes Photography

Il viaggio che intraprendiamo durante la nostra esistenza ci permette di saggiare e di compiere esperienze che plasmano e formano la nostra persona; Hooper a fianco di sua moglie Judith continua ad esplorare la bellezza della musica esibendosi insieme a numerosi artisti folk come John Dipper, compositore ed insegnante, che ha registrato a sua volta diversi film tra cui "Lo Hobbit" e la serie TV "Poldark", la cantante e bassista Susanna Starling che fa parte del trio "The Boot Band", con poeti e narratori che riescano a trasmettere quella magia necessaria quando si coopera.

L'amore e il rispetto possono unire e concedere la possibilità di creare oltre il rigore della scena e lasciare che un ritorno sia anche un'unione più solida; è l'opportunità di raccontare in modo differente la vita e di arrivare ad emozionare qualcuno che ha bisogno di ascoltare, di fare suo un messaggio attraverso le note, attraverso le parole che le accompagnano. Mediante il rinnovamento stesso dei musicisti, la cui missione è quella di concedere in luoghi diversi e in momenti differenti la possibilità di rinascere, il pubblico assorbe l'energia e si rigenera.

Libri e storie, musica e poesie, libertà e radici...Hooper è straordinariamente una persona umana e dalla semplicità spiazzante, che riesce a riempire una sala da concerto così come una piccola stanza...lo si percepisce in ogni sua nota donata...In quelle note vi è scritto un intero incanto.


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Ph: Christie Goodwin - Royal Albert Hall
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Ph: Christie Goodwin - Royal Albert Hall


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