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LA MODA NEL CINEMA e le colonne degli anni '70

Dopo l'estate, il grande ritorno della lista di film consigliati è davvero necessaria e questa volta sono protagonisti, contro tutto e tutti, gli anni '70 considerati uno dei migliori decenni della moda di tutti i tempi; carichi di libera scelta estetica e di gusto personale, la parola che li rappresenta è "sperimentazione".

Film e pubblicità parlano di una sessualità sdoganata, affrontata con provocazione e gioco.

La moda unisex prende il sopravvento ed i confini tra maschile e femminile vengono ridefiniti.

Il pudore e la timidezza che avevano caratterizzato gli anni '50, sono lontanissimi.

Il glam rock è un sicuro trampolino di lancio per chi vuole osare apertamente con l’identità di genere e lo spirito edonista delle rockstar sottolinea ancor più il mottosex, drug & rock’n’roll“; esse diventano dei veri e propri idoli delle masse e modelli da seguire...Marc Bolan e David Bowie ne sono l'esempio massimo.

La caratteristica principale di questo stile è stupire, portata avanti anche da artisti non strettamente glam rock quali Rod Stewart, Iggy Pop, Elton John, Freddie Mercury, The Rolling Stones.

Parallelamente tutto ciò che è etnico inizia a richiamare un interesse particolare e nella moda paesi lontani, di conseguenza i costumi dei popoli, sono oggetto di ispirazione; i valori di pace e fratellanza si mischiano con un'indole ribelle, propensa alla contestazione e alla rivalutazione della propria individualità.

La disco music con i suoi capi eccentrici, luccicanti e spregiudicati diventa un punto di riferimento ma mai come il capo per eccellenza di questo decennio, ovvero i pantaloni a zampa di elefante; film in assoluto a rappresentare tutto questo è Saturday Night Fever di John Badham, che affronta su schermo problematiche culturali dal razzismo alla droga, dall’emigrazione alla violenza sessuale.

In contrapposizione alla guerra del Vietnam, i figli dei fiori comunicano un messaggio di amore e libertà ben chiaro, attraverso i loro outfit mix di culture, viaggi e contaminazioni: blouse messicane, camicie tie dye, ponchos, top ricamati in pizzo crochet ed ornamenti artigianali/naturali come pietre, piume, perline indiane, conchiglie, legno e cuoio; a suggellare ancor più la speranza di un mondo migliore la pubblicazione in questi anni del video di Imagine, brano musicale di John Lennon, diventato un vero e proprio inno di speranza.

La moda si colloca al primo posto come canale principale per liberarsi dai canoni imposti dalla società, perché non esiste nulla di più immediato per rappresentare le nostre idee quanto ciò che indossiamo.

Il jeans inizia un'ascesa straordinaria trasformandosi in un must sia per comodità che per vestibilità; i pantaloni sono a palazzo e con vita alta, non meno eccentriche ed aggressive le calzature dove il plateu si rivela indispensabile.

Giacconi di pelliccia, orecchini di perle, turbanti e stivali altissimi con zeppa raggiungono una popolarità mai vista.

Le donne sicure di se e dominanti iniziano ad indossare il blazer, la giacca doppiopetto con bottoni metallici tipicamente maschile e fu proprio Yves Saint Laurent a lanciare il modello per donna ma non solo: il tailleur a pantalone, lo smoking, il trench, i knickerbockers (pantaloni ampi, arricciati e rimboccati sotto le ginocchia, in stile russo); Catherine Deneuve, Liza Minnelli e Bianca Jagger adottarono queste creazioni grazie alla loro elegante carica androgina.

Altro capo iconico di questo decennio è il maxi dress, declinato in moltissime versioni; le gonne sono a balze ed ampie, facendo tornare così a grande richiesta le lunghezze maxi.

Un revival anni '30 avviene nella seconda metà degli anni ’70 con scolli abissali sulla schiena, trasparenze, la riscoperta del lurex e del lamè; stesso destino avviene nella fotografia di moda con la riscoperta del bianco e nero.

Sorte similare per la maglietta o T-shirt, che da metà del decennio viene riconosciuta come capo d'abbigliamento e non solo più intimo, con slogan e disegni elaborati da sfoggiare.

Nel mondo del cinema e dello spettacolo spiccano Anita Pallenberg, Françoise Hardy, Brigitte Bardot, Priscilla Presley, Jane Fonda, Farrah Fawcett per aver contribuito a fare tendenza e quest'ultima a lanciare la moda del costume da bagno intero con profonda scollatura e taglio alto sulle gambe.

In Italia non da meno sono Ornella Muti, Eleonora Giorgi, Gloria Guida, Laura Antonelli, Barbara Bouchet, Edwige Fenech, Malisa Longo, Nadia Cassini, Stefania Sandrelli, Monica Vitti, Claudia Cardinale.

Tra gli stilisti spiccano per aver aperto molte strade, che tutt'ora influenzano la moda: Diane von Furstenburg, Vivienne Westwood, Roy Halston Frowick, Emilio Pucci, Stephen Burrows, Thea Porter.

Diane von Furstenburg diventa un impero della moda e un vero simbolo degli anni '70, grazie all'abito a portafoglio in jersey di seta; disponibile in una piccola gamma di stampe, l'abito era stato venduto oltre 5 milioni di volte nel 1976.

L'influenza del punk rock sulla moda americana ed inglese arriva da Vivienne Westwood , che disegna abiti per Malcolm McLaren, fidanzato e manager del gruppo punk rock Sex Pistols e per la sua boutique di King's Road a Londra chiamata Sex.

Roy Halston Frowick, crea vestiti popolari indossati sulle piste da ballo; diventati accessibili alle masse, i suoi abiti sono portati in questi anni sia da celebrità clienti abituali allo Studio 54 di New York City, ma anche da persone al di fuori dell'ambiente.

Emilio Pucci realizza modelli indossati da tutte le celebrità glamour degli anni '70, da Sophia Loren a Jackie Kennedy; stampe vivaci di abiti, camicette in jersey di seta ed i famosi pantaloni "Pucci"attillati in shantung fanno di lui uno dei designer più acclamati per le sue stampe geometriche e la varietà di colori.

Stephen Burrows ha reso popolare il blocco dei colori negli anni '70 vendendo i suoi modelli a livello internazionale, soprattutto nati per la discoteca e la scena della danza newyorkese.

Thea Porter ha tradotto la sua passione per le esperienze multiculturali nei suoi modelli; la sua vasta collezione di tessuti dei suoi viaggi e un negozio di importazione dal Medio Oriente a Londra, furono l'inizio della sua carriera da designer; caftani e maxi abiti vengono realizzati con materiali antichi come chiffon, broccato, voile e velluto.

Il costume, nella messa in scena cinematografica, ha un ruolo fondamentale.

Non è un mero accessorio decorativo che veste l'attore o l'attrice, ma un elemento aggiuntivo e determinante del racconto; non è composto di sola stoffa, ma, in quanto abito filmato, di dettagli, di angolazioni, di luci. Cosa ancor più complessa è che non si tratta di confezionare qualcosa di strettamente bello o brutto, ma di vestire una personalità.

Il modo di vestire del personaggio ci informa sul suo stato e sul suo carattere e se un personaggio entra in scena senza che lo spettatore sia riuscito a capire qualcosa di lui, il costume è fallito ed il compito dell'autore non assolto.

Capite quindi quanto sia importante rievocare quanto dobbiamo ai grandi stilisti e costumisti che hanno contribuito alla realizzazione e alla produzione di film che ci hanno perfettamente narrato come moda e cinema vivono l’una nell’altro.

In un periodo ricco di contraddizioni intense e coinvolgenti, emergono registi come Francis Ford Coppola, Martin Scorsese, George Lucas, Woody Allen, Terrence Malick e Robert Altman ed in Italia Federico Fellini, Dino Risi, Ettore Scola, Mario Monicelli.

Gli anni '70 diversi ed audaci, ci ricordano come eccessi, contrasti ed estremi opposti, siano rappresentati anche in questo decennio da lungometraggi che hanno trasformato e fortificato la storia di due universi coesistenti, rendendoli ancora una volta senza pari.



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  • Airport (1970) REGIA DI GEORGE SEATON

TITOLO ORIGINALE: ---
















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  • Arancia meccanica (1971) REGIA DI STANLEY KUBRICK

TITOLO ORIGINALE: A CLOCKWORK ORANGE
















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  • Pomi d'ottone e manici di scopa (1971) REGIA DI ROBERT STEVENSON

TITOLO ORIGINALE: BEDKNOBS AND BROOMSTICKS















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  • Il Padrino (1972) REGIA DI FRANCIS FORD COPPOLA

TITOLO ORIGINALE: THE GODFATHER















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  • La stangata (1973) REGIA DI GEORGE ROY HILL

TITOLO ORIGINALE: THE STING
















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  • Amarcord (1973) REGIA DI FEDERICO FELLINI

TITOLO ORIGINALE: ---
















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  • Il Padrino - Parte II (1974) REGIA DI FRANCIS FORD COPPOLA

TITOLO ORIGINALE: THE GODFATHER - PART II
















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  • Chinatown (1974) REGIA DI ROMAN POLANSKI

TITOLO ORIGINALE: ---
















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  • Barry Lyndon (1975) REGIA DI STANLEY KUBRICK

TITOLO ORIGINALE: ---

















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  • Il Casanova (1976) REGIA DI FEDERICO FELLINI

TITOLO ORIGINALE: ---
















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  • Guerre stellari (1977) REGIA DI GEORGE LUCAS

TITOLO ORIGINALE: STAR WARS

















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  • I giorni del cielo (1978) REGIA DI TERRENCE MALICK

TITOLO ORIGINALE: DAYS OF HEAVEN
















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  • Grease (1978) REGIA DI RANDAL KLEISER

TITOLO ORIGINALE: ---
















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  • La mia brillante carriera (1979) REGIA DI GILLIAN ARMSTRONG

TITOLO ORIGINALE: MY BRILLIANT CAREER
















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  • Lo spettacolo continua (1979) REGIA DI BOB FOSSE

TITOLO ORIGINALE: ALL THAT JAZZ

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